A prima vista Il Gentiluomo può sembrare il progetto solista di un cantautore che vuole darsi un tono gentile per combattere la bruttezza musicale che circola in questi tempi di iperconnessioni, ma in realtà dietro il moniker ci sono tre giovani musicisti di Genova – Serena Orilia, Costanza Gennaro e Simone Cecchi – con un assetto essenziale (voce/basso/batteria/synth) e la voglia di scrivere canzoni senza troppi orpelli ma allo stesso tempo nemmeno banali.
Il risultato degli sforzi del trio arriva quest’anno arriva con il disco di debutto intitolato Sole che sarà pubblicato il 14 Dicembre via Cane Nero Dischi. “Sole” è un album di otto canzoni essenzialmente pop – o, come la stessa band si è auto etichettata, Poot (pop out of time) – rivestite da una patina lo-fi, chitarre elettriche che non temono di farsi avanti e melodie radio-friendly adornate da testi arguti, a volte anche espliciti, sui rapporti umani (“L’Alternativo o “Sigmondo Freddo” ne sono il massimo esempio). Il disco è in anteprima streaming nel player in basso e per questo motivo ho contattato la band per capire meglio il progetto de Il Gentiluomo.
Chi è il Gentiluomo?
Il Gentiluomo è il viandante sul mare di nebbia, un punto di vista sul mondo
Perché avete deciso di definire la musica che fate con la sigla “Poot”?
Pop perché è volutamente e idealmente pop, semplice, diretta, parla di noi, delle nostre esperienze, ma come se potessero essere vissute da chiunque, ovunque, sempre. Out of time è un’iperbole della sua universalità
In “Sigmondo Freddo” descrivete l’uomo come egoista e con una dipendenza sessuale (anche nel caso in cui vestisse i panni di una donna), e la donna come edonista e superficiale. Siamo davvero solo questo (noi esseri umani) o avete avuto soltanto una serie di incontri infelici?
Eheh nessun incontro infelice, con questa canzone sbeffeggiamo proprio i luoghi comuni che si creano intorno a questi due mondi tanto diversi da non comprendersi mai completamente.
In apparenza vi immagino legati al posto in cui vivete, anche se in “Sole al Nord” non ne esce un ritratto propriamente felice di Genova: com’è vivere lì? Se poteste cambiare luogo dove vivere che città scegliereste?
Sole al nord parla del desiderio di allontanarsi, di cambiare, a volte persino di scappare, ma il ritorno è parte imprescindibille del viaggio. Genova è solo sinonimo di casa, un posto dove essere sicuri e insoddisfatti allo stesso tempo, ma dove sapere di poter tornare, sempre. Vorremmo vivere ovunque per emozionarci sempre, ma ogni volta ritornare.
Nella nostra rubrica su YouTube “5songs4…” chiediamo ai gruppi le cinque canzoni che hanno cambiato la loro vita, quali sono le vostre e per quale motivo? (le canzoni sono subito dopo il player del disco)
– Amore borghese – Management del dolore post operatorio: ci ha cambiato la vita, una sintesi di tra disperazsione, realismo, amore.
– Ciao Amore – Luigi Tenco: Il piu dolce degli addii, il piu sperato degli arrivederci
– Deer Dance – System of a Down: L’infanzia di costanza, il periodo pogo-metal-teste-che-roteano di serena e… il qui e ora per simone
– Curami – CCCP: per noi è amore folle, necessitá di amare ed essere amati. Stupenda
– Bron y aur – Led Zeppelin: ci ricorda un momento magnifico della nostra vita, come di chiunque abbia fatto questa esperienza. La nostra prima saletta, le prime canzoni al freddo e senza strumentazione.
Avete già in programma dei concerti?
A brevissimo avremo finalmente la presentazione del nostro disco… il 22 dicembre a Genova, al Frida… non vediamo davvero l’ora (qui tutte le info e aggiornamento)
(Antonio Capone)