Più gruppi italiani ascolto più mi rendo conto che la tradizione cantautoriale del bel paese è ben radicata. Però a proposito si corre sempre il rischio di cadere nel banale, nella riproduzione superficiale, soprattutto se ci si avvicina troppo al fuoco, e per fuoco intendo De Andrè.
Pensiamo ai Petralana, i fiorentini alla seconda fatica artistica con A che ora arriva il dj?, anche solo il nome del gruppo ci rimanda automaticamente alla canzone di Fabrizio De Andrè “Monti di Mola” dall’album, “Le nuvole”. No, non li disdegno, so che potrebbe sembrare, ma anzi rimango affascinata dai testi, ne colgo perfettamente la meticolosità nel comporli, si afferra al volo quell’atmosfera surreale e galleggiante in “Italia mon amour”. “Tom” è scritta tremendamente bene, non si può negare che il debito di sangue con “Andrea” di Faber sia legato a doppia mandata, ma affascina proprio per questo. C’è ironia e nostalgia al tempo stesso, melodie ammiccanti che entrano nel cervello in sordina, quasi in punta di piedi, come per la canzone omonima all’album, “A che ora arriva il dj?”.
I Petralana hanno assolutamente tutte le carte in regola per poter produrre album di alto livello, e questo è uno di quelli.
(Chiara Manera)