Una è il nome del progetto dietro al quale si cela il nome di Marzia Stano, cantautrice di origini pugliesi, giunta al suo secondo lavoro, dopo l’incoraggiante esordio dello scorso anno con l’album dal titolo Una Nessuna Centomila. Si tratta di una ragazza da tenere fortemente in considerazione per diversi motivi. Il primo aspetto riguarda la sua carriera che ci fa capire quanto di buono abbia raccolto nella precedente esperienza con gli Jolaurlo, band da lei stessa fondata agli inizi degli anni zero, assieme all’inseparabile Gianni Masci. Le esperienze accumulate in quegli anni (aperture prestigiose per Caparezza, 24 Grana, Siouxsie Sioux, sino al palco del Primo maggio di Roma), assieme ai tanti riconoscimenti, hanno fatto di lei un’artista, un’interprete e una performer di grande personalità. Doti evidenti in questo nuovo capitolo della sua carriera. E qui veniamo al secondo aspetto da considerare: la qualità della proposta.
Le canzoni di Come in cielo così in terra forse non sconvolgeranno il mondo discografico italiano (e non certo per demeriti), ma se ascoltate con la giusta attenzione, offriranno tanti spunti interessanti perché sanno essere voce libera, intelligente e costruttiva. Non è tempo per le canzonette e Una, autrice ormai matura, lo sa bene e ci racconta, sì, storie semplici e universali, ma andando a scegliere personaggi e contesti che sanno fare la differenza. Da qui l’idea di “Mario ti amo”, la storia di un ragazzo che si trova a fare i conti con un lavoro alienante e la sua natura omosessuale mai dichiarata. Oppure la successiva “Sotto il cielo dell’Ilva”, riferimento esplicito a Taranto e alla sua ingombrante convivenza con l’acciaieria-killer, dalla quale due giovani amanti decidono di fuggire. Sono storie che provano a raccontare uno spaccato fortemente attuale dell’Italia, il «paese che non conta ma canta», costretto a fare i conti con i suoi problemi strutturali. Pensate allora che la riproposizione (ben riuscita) di un brano di Piero Ciampi dal titolo “Il lavoro” sia casuale? Detto questo, all’interno dell’album trovano spazio anche brani che provano ad alleggerire il peso della precarietà e del presente, come “Giornata complicata”, la maliziosa e schietta “#Scopamici” o come il ruvido rock’n’roll di “Antiselfie”. 11 brani, 11 potenziali singoli come dimostra “Camilla e Matteo”, che scegliamo su tutti come modello moderno di canzone pop.
Le piccole rivoluzioni culturali, o semplicemente le piccole resistenze quotidiane, passano anche da queste canzoni: leggere nella forma, pungenti nella sostanza. Di ciò bisogna darne merito. Una, prima o poi, diventerà Qualcuna.
(Salvatore Piccione)