Sarah Beth Tomberlin è cresciuta ascoltando Bright Eyes e Dashboard Confessional ma allo stesso tempo muoveva i primissimi passi cantando nella chiesa dove suo padre era un pastore di estrazione Battista. Col tempo aumentavano i dubbi sul contenuto di ciò che cantava con ciò che realmente provava quando si soffermava ad interpretare i testi degli Inni sacri. Questo distaccamento ha dato il via al suo percorso come Tomberlin e il prossimo 10 Agosto debutterà con l’album At Weddings via Saddle Creek (qui il preorder).
La musicista di Louisville racconta di come sono nate le canzoni dell’album “Stavo lavorando, andavo a scuola e vivevo un pesante isolamento. Sembrava monotono, come il nulla infinito, ma era un mezzo per passare allo step successivo della vita.” Prosegue affermando di come ad un certo punto abbia aperto gli occhi concentrandosi sul corto circuito che avviene tra il cantato gioioso e le parole spesso inquietanti: “Sono cresciuta cantando in chiesa, stavo ancora aiutando a guidare il culto quando ho iniziato a venire a patti con la consapevolezza che non sapevo se credevo realmente a tutto ciò, mi sentivo nauseata e scossa nel leggere queste parole che stavo cantando e percepivo la loro intensità. Se ci credessi, come potrei cantare senza esserne spaventata? Questo è ciò che è influenzato il modo in cui scrivo.”
Due sono i singoli diffusi ad oggi dalla songwriter americana, “Self Help” e “Seventeen”, entrambi presentati attraverso dei video, rispettivamente diretti da Laura-Lynn Petrick e Zach Xanders; la musica di Tomberlin rispecchia il suo amore per Conor Oberst ma si fa confidenziale come quella di Sharon Van Etten e Julien Baker salvo poi riuscire a cambiare registro (forse) grazie al suo background vocale sviluppato nella casa del Signore risultando sempre onesta nell’esporsi. Di seguito trovi la tracklist di “At Wedding” e i due video appena presentati.
Aggiornamento 23/07/18: “È abrasivo, pesante, ma imballato delicatamente. Mi sento come se molte persone vedessero le donne in quanto tali – acute ed emotivamente gravose ma responsabili di presentarsi in modo piacevole. Le donne, e in particolare le persone queer, trans, quelle senza una preferenza specifica di genere, hanno una tale capacità di dolore: dolore fisico, mentale, emotivo, psicologico. Questo è una sorta di inno nel modo in cui si muove melodicamente. Una riflessione su quella sofferenza. Non ho realizzato il pieno significato quando l’ho scritto. Il peso della canzone non mi ha colpito fino a quando non ho ascoltato la registrazione finale. Come lasciare una persona o una situazione veramente offensiva e non rendersi conto di quanto questa influenzi la tua psiche finché non ti sei completamente allontanata. Ti guardi indietro e ti rendi conto di essere forte, anche se questa è l’ultima parola che useresti per descriverti.” Ecco con quali parole Tomberlin presenta il nuovo singolo “I’m Not Scared”, brano completamente acustico in cui la voce delicata ma decisa di Sarah si lascia accompagnare da un pianoforte e da un quartetto d’archi per raccontare la storia descritta qualche riga più su. Puoi ascoltare la canzone nel terzo player in basso.
Aggiornamento 07/08/18: Con il disco ormai alle porte, esce questo venerdì, Tomberlin svela presumibilmente l’ultimo tassello sonoro attraverso il video diretto da Laura-Lynn Petrick. Il singolo è il primo della tracklist, “Any Other Way”, una folk song scarna sorretta prevalentemente dal cantato di Sarah e dalla sua chitarra; nel bridge si affacciano una timidissima batteria ed un soffio di tastiere giusto per dare una maggiore ricchezza agli altrimenti scheletrici arrangiamenti. Nel quarto player trovi il singolo presentato.
Aggiornamento 10/08/18: Dopo aver parlato a lungo di questo debutto è arrivato il momento di ascoltarlo. Qua sotto lo trovi in full streaming.
1. Any Other Way
2. Untitled 1
3. Tornado
4. You Are Here
5. A Video Game
6. I’m Not Scared
7. Seventeen
8. Self-Help
9. Untitled 2
10. February