Che Thom Yorke fosse un personaggio attento alle questioni socio-politiche e ambientali è risaputo da sempre, o comunque da quando i Radiohead iniziarono ad avere un discreto successo interessando all’iniziativa “Free Tibet”, l’ultima sua collaborazione è stata avvistata dalle parti di Greenpeace dove oltre a metterci la faccia ha composto pure un brano per un progetto volto a sensibilizzare l’Antartico dove l’ecosistema rischia di compromettersi irreversibilmente coinvolgendo tutto il globo terracqueo: studi accertati affermano che se continueremo a prendere sotto gamba la questione climatica (come sta facendo il presidente, il minuscolo è voluto, degli Stati Uniti Donald Trump) lo scioglimento dei ghiacci provocherà l’innalzamento delle acque fino a 25 centimetri per arrivare ad 1 metro nel 2070 (e per allora se non abbiamo fatto nulla è meglio prenotare un posto su Kepler-452 b o sperare che il mondo finisca il più velocemente e indolore possibile).
Tornando all’imminente presente i tipi di Greenpeace vogliono istituire una zona protetta per l’Antartico, denominata Antarctic Ocean Sanctuary, in modo da preservarne la fauna e allo stesso tempo evitare che grosse corporazioni possano interferire e compromettere l’ecosistema marino. Al tal proposito hanno chiesto anche a diversi musicisti di esporsi per sostenere la causa e qui entra in ballo il leader della band di Oxford il quale ha scritto un brano elettronico alla Thom Yorke però senza la sua inconfondibile voce. Il pezzo intitolato “Hands off the Antarctic” è stato utilizzato come colonna sonora per le suggestive immagini in bianco e nero girate dalla flotta “Arctic Sunrise” di proprietà di Greenpeace. Interpellato sul brano in questione Yorke ha detto: “Ci sono alcuni posti su questo pianeta che sono destinati a rimanere grezzi e selvaggi e non distrutti dall’impronta dell’umanità. Questa traccia tratta di fermare la marcia incessante di quei passi pesanti. L’Antartide è una vera e propria terra selvaggia e ciò che accade lì ci colpisce tutti. Ecco perché dovremmo proteggerla.” Per saperne di più sull’iniziativa basta andare qui mentre nel player in basso trovi, oltre alla traccia di Thom, anche tutti gli altri musicisti che ad oggi hanno sposato la causa.