Secondo disco per la band dei McKenzie attiva sulla scena musicale dal 2015 e che esordisce con un primo Ep di cinque brani dall’omonimo titolo per una durata di circa ventidue minuti.
Il trio calabrese da vita al secondo album dal titolo Falena con la produzione artistica di Vladimir Costabile e masterizzato da Giulio Ragno Favero e pubblicato per la Black Candy Records la cui dimensione non discosta molto dal primo lavoro andando ad inserirsi così in un vortice sonoro grintoso e di pura energia tutto ben confezionato su quaranta minuti.
Suoni decisi ottenuti dal buon lavoro delle chitarre che vanno a graffiare l’atmosfera resa particolare da una sezione ritmica irregolare ma precisa e attenta (“Lupus in Fabula”). Il suono si fa sempre più intenso e corposo man mano che ci addentriamo nella parte centrale del disco con una linea di basso metallica che scalda ulteriormente l’album (“Sergio”).
Non mancano comunque ballate più malinconiche sempre ricche di sana cattiveria (“Come Se”), e visto che i McKenzie vogliono accontentare tutti, decidono di inserire soluzioni ritmiche che spiazzano piacevolmente l’ascoltatore andando a creare cambi di tempo improvvisi che si rivelano alla fine dei giochi delle soluzioni vincenti e apprezzate almeno per il sottoscritto (“Mia”).
“Falena” si chiude con due canzoni davvero belle che fanno viaggiare la mente verso dimensioni surreali e questo grazie al buon dialogo che si viene a creare tra i riff di chitarra, un basso muscoloso ed una sezione ritmica in modalità tribale tutto così da far ottenere un effetto scuro, cupo che trasmette vibrazioni positive senza dubbio (“L’Ultimo Giro”) e la canzone di chiusura “Dieci Gradi” che visto l’impeto e la potenza con cui viene suonata siamo ben oltre i dieci gradi, una linea vocale incazzosa, guida questo album verso un finale degno di nota come degno di nota è sicuramente questa seconda fatica.
Consigliato a chi cerca musica nuova.
(Umberto Gallesi)