Un disco da venerdì sera, di quelli che sei appena uscito dall’ufficio dopo una settimana infernale, in cui è capitato qualsiasi cosa e ti hanno pure fatto la multa alla macchina perché ti sei dimenticato della pulizia della strada. E allora esplodi, e allora escono fuori tutte le ansie e le frustrazioni di sempre. E allora basta.
Se vi è mai capitato di sentirvi almeno una volta nella vita così (e a chi non è capitato?) Smania è il vostro disco.
Un disco urgente, come lo definiscono gli stessi Vostok che lo hanno concepito e, in effetti, non può essere altro che così: è un disco che arriva dritto in faccia con la forza di un treno merci, chitarre roboanti e batteria potente, a fare da tappeto a due voci sovrapposte che fanno tanto Gazebo Penguins (il riferimento più diretto della band, e non ha caso la produzione è stata curata da Andrea “Sollo” Sologni nei suoi studi).
Senza tanti compromessi i Vostok vi invitano, attraverso brani come “Ridatemi Novembre”, ma anche “Confo” a buttare via giacca e cravatta e scagliarvi come matti verso il weekend, pogando selvaggiamente sotto un palco e tirando fuori tutto ciò che vi ha moralmente ucciso durante la settimana, le settimane, i mesi, gli anni.
“Smania” è uno sfogo, urlato in faccia alla vita. E ogni tanto è bellissimo urlare a perdifiato fino a perdere la voce e lasciarsi cadere così, senza pensieri ed energie, su un prato. O forse è il pavimento di un locale o il bancone di un bar. E’ una conquista interiore enorme. I Vostok lo sapevano e ci hanno scritto un gran disco sopra.
(Alessio Gallorini)